Agire per superare i propri limiti: tecniche energetiche come PSYCH-K® e Reiki aiutano a sbloccare limiti, attivare talenti e raggiungere i propri obiettivi.
“Quando un arciere manca il centro del bersaglio, riflette e cerca la causa del fallimento in se stesso” (Confucio)
Nello sport in generale non sempre si ottiene il massimo del risultato nonostante l’impegno e la determinazione. L’esempio del tiro con l’arco, sport individuale, è significativo: quante volte in allenamento, tirando con gli amici in un clima rilassato e senza competizione si riescono ad ottenere buoni risultati e poi in gara non c’è verso di centrare il bersaglio?
Cosa cambia nelle due situazioni?
La tecnica è stata imparata e padroneggiata, il fisico è pronto ma la mente e le emozioni sfuggono al controllo.
Ecco che arriva l’ansia da prestazione, non si riesce a mantenere il giusto autocontrollo per eseguire ogni tiro con la dovuta concentrazione e può subentrare il famigerato Target Panic. Questa breve sintesi vale per tutti gli sport, anche di squadra.
Ciò che impedisce di avere una buona prestazione è la paura di sbagliare, di fare brutta figura con i compagni di piazzola, di essere presi in giro dagli amici per lo scarso risultato, il sentirsi inferiori ad un arciere più bravo.
In poche parole la mancanza di fiducia in se stessi e la paura dal giudizio degli altri.
Ecco che la citazione di Confucio trova significato. Molti arcieri quando sbagliano il centro iniziano a dare la colpa alle frecce, al Brace dell’arco, al punto d’incocco, al terreno, al vento, al sole, a chi ha organizzato la gara, insomma ad attribuire a qualcun altro o a qualcos’altro la responsabilità del proprio errore.
In realtà la responsabilità è sempre solo in se stessi, ma è al proprio interno che va cercata la causa dell’errore, soprattutto se il medesimo problema continua a presentarsi ad ogni gara.
Il primo passo da fare è quello di rendersi conto di avere un problema che limita le effettive capacità tecniche che l’arciere sa di avere, e decidere di volerlo superare per migliorare se stessi e riuscire a godersi la gara al meglio.
Il secondo passo è capire qual è questo limite. E’ la fase più importante e spesso la più difficile da affrontare perché prevede di essere totalmente sinceri con se stessi, di ammettere che la responsabilità del risultato dipende solo ed esclusivamente da noi.
È il momento in cui ci si mette a nudo, si guardano in faccia le paure e i dubbi, si riconosce di avere dei punti deboli: scarsa fiducia nelle proprie capacità, non sentirsi all’altezza, paura di essere giudicati, incapacità di accettare le critiche anche quando sono costruttive, competere per il bisogno di dimostrare il proprio valore agli altri anziché per migliorare se stessi.
Ognuno dovrà guardarsi dentro e trovare i suoi personali blocchi che derivano da credenze radicate nel subconscio, originate dagli insegnamenti ricevuti e dalle esperienze vissute.
Ammettere di avere un problema e riconoscerlo è fondamentale ma non basta per cambiare le cose. Lamentarsi non serve a nulla e nemmeno nascondersi dietro un “sono fatto così, è il mio carattere non posso farci nulla”. Anche queste sono credenze che bloccano l’evoluzione personale in quanto diventano delle scuse per giustificare i fallimenti.
Il terzo passo consiste nell’agire per superare i propri limiti, PSYCH-K® e Reiki sonodue strumenti che attraverso metodiche diverse aiutano a superarli e fare centro.