I 6 sapori dell’Alimentazione Ayurvedica
A cura di Marco Lorena

L’Alimentazione Ayurvedica suddivide i sapori in 6 categorie e gli alimenti che ne fanno parte sono particolarmente indicati per la nostra costituzione (in indiano Dosha).

Come molte discipline orientali, anche l’Ayurveda dà molta importanza all’alimentazione, bilanciando i 6 sapori ossia: dolce, salato, acido, amaro, piccante e astringente.

Vediamo alcune caratteristiche, proprietà e problemi in caso di eccesso di ogni sapore e a quale costituzione è più adatto.

Il sapore dolce ossia quello tipico dello zucchero e della frutta è composto da terra e acqua, non è molto indicato per soggetti Kapha, visto che li sbilancia in eccesso, mentre riequilibra Vata e Pitta. Questo sapore assunto in maniera equilibrata rinforza tessuti, fluidi vitali, ossa, carnagione e conferisce contentezza alla sfera psichica.
Un suo eccesso porta squilibri milza/pancreas con conseguenze di aumento di massa grassa, cisti, lipomi, tumori, ingrossamento delle ghiandole linfatiche, letargia e apatia.

Il sapore salato ossia il sapore del sale e delle alghe marine è composto d’acqua e fuoco, è poco indicato per il soggetto Kapha e Pitta, squilibrandoli in eccesso, mentre riequilibra Vata. Questo sapore adeguatamente bilanciato favorisce la digestione, lubrifica i tessuti, facilita la sudorazione, è lassativo, trattiene l’acqua, è sedativo e calma nervi e ansia. Un eccesso può dare problemi renali e alcuni sintomi tra cui disturbi della pelle, herpes, rabbia e calvizie, perenne insoddisfazione.

Il sapore acido tipico del limone, aceto, yogurt naturale, cibi fermentati, composto da terra e fuoco. Questo sapore è poco indicato per Pitta, mentre riequilibra Vata e Kapha. Se assunto in modo equilibrato aiuta l’eliminazione dei liquidi e la circolazione, rinforza il cuore, risveglia la mente e i sensi. Assunto in eccesso può colpire il fegato e portare flacidità, disturbi della vista, minzione difficoltosa, anemia e debolezza, gelosia, aridità sentimentale. Una buona scelta può essere nel prediligere aceto di mele o meglio ancora limone piuttosto che aceto di vino.

Il sapore amaro tipico del rabarbaro o delle radici amare è composto da etere, poco indicato per soggetti Vata, mentre riequilibra Pitta e Kapha. Se assunto adeguatamente è di beneficio in caso di anoressia, nausea, parassiti, problemi della pelle, eccesso di grassi e liquidi, favorisce la digestione di grassi e zuccheri e apporta chiarezza alla mente. Se in eccesso può colpire il cuore portando dolori articolari, emicrania, flatulenza ansia e insonnia. Meglio la scelta di cibi mediamente amari piuttosto che fortemente amari per evitare eccessi.

Il sapore piccante tipico del pepe, peperoncino, aglio e ravanelli, è composto da fuoco e aria, poco indicato per Pitta, mentre riequilibra Vata e Kapha. Assunto in maniera adeguata è utile per i disturbi alla gola, aiuta la digestione, stimola il metabolismo, rimuove le masse stagnanti, sgonfia gli edemi, stimola mente e sensi.
Se assunto in eccesso può colpire i polmoni e provocare debolezza nel sistema riproduttivo, svenimenti, tremori ed eccessi d’ira. Meglio scegliere peperoncino rosso, pepe di cayenna o paprika, piuttosto che pepe nero, bianco, rosa o verde.

Il sapore astringente è un sapore poco conosciuto in occidente, è il sapore tipico della frutta acerba, dei frutti di bosco, tannini, ossia quel sapore che “lega la bocca”.
Composto da aria e terra particolarmente sconsigliato per Vata ed equilibrante per Kapha e Pitta. Assunto adeguatamente ha funzione antiemorragica, antidiarroico, cicatrizzante della pelle, tessuti e mucose, depurativo del sangue, espettorante e di valido aiuto contro prolassi e ulcere, seda l’agitato e stimola il pigro (adattogeno).
Se assunto smoderatamente può colpire il colon e provocare stitichezza, disturbi cardiaci, debolezza, problemi digestivi e provocare timori e paure. Meglio aspettare che il frutto sia bello maturo prima di mangiarlo.

Se non si conosce la propria costituzione o lo squilibrio, meglio bilanciare i 6 sapori oppure osservare quale di questi infastidisce maggiormente, diminuendone la dose e la frequenza.

Ayurveda significa “capacità di vedere o scienza della vita” quindi è molto importante che la persona ascolti il proprio corpo ed impari a conoscersi e responsabilizzare la propria alimentazione attraverso anche questo nuovo approccio ai 6 sapori.

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