A cura di ELSA LEVATI
L'olio di cocco è storicamente molto usato nella cucina orientale, ma è anche famoso nella cucina vegana, come alternativa ai grassi saturi di origine animale, soprattutto per ricette dolciarie che li necessitano; è un olio molto ricco di acido laurico, un acido grasso saturo essenziale per la salute della pelle, nonostante sia importante non assumerne in eccesso nell'alimentazione.

L'acido laurico agisce come antibatterico naturale sull'epidermide, ed è uno dei componenti naturali del sebo.

L'olio di cocco ha la particolarità di avere un punto di fusione intorno ai 20-25°C, quindi durante l'anno il suo aspetto passa da quello di un burro bianco, duro e secco durante l'inverno, ad un olio fluido, leggero e leggermente ambrato durante l'estate, per questo motivo è un perfetto ingrediente per prodotti cosmetici solidi, ma che si fondono a contatto con la pelle.

Inoltre ha il vantaggio di essere un olio quasi eterno, essendo composto quasi totalmente da acidi grassi saturi è un olio molto resistente a calore, sbalzi termici e ossidazione atmosferica.

Vediamo tutti i suoi possibili usi cosmetici:

  • Come emolliente per la pelle: è un olio più leggero di quello di olliva, quindi lascia una minore sensazione di unto persistente, inoltre non ha il forte odore “alimentare” di quest'ultimo, che può non essere gradevole sulla pelle, può essere usato anche sul viso, ma è preferibile non usarlo puro, ma miscelato ad un prodotto a base acquosa.
  • Come protettivo per le labbra: per chi apprezza i burrocacao morbidi e fondenti può essere un'alternativa durante l'inverno.
  • Come leave-in per i capelli: quando è solido è facile ungere appena appena la punta delle dita, per passarla sulle punte, come trattamento protettivo, attenzione però, usandone troppo potrebbe appesantire irrimediabilmente i capelli, rendendo necessario un lavaggio immediato.
  • Come impacco ammorbidente: può essere applicato in abbondanza su mani e piedi durante la notte per agire su pelle indurita e/o secca.
  • Come coadiuvante durante la rasatura: può essere usato sia prima della rasatura, per facilitare lo scorrimento delle lame, sia dopo, come lenitivo (su pelle integra).
  • Come struccante: soprattutto quando è solido, può essere appplicato e massaggiato sul make up direttamente con le dita, procedimento che lo rende più efficace di tutti gli oli liquidi, successivamente va lavato via, con un detergente viso o con del semplice sapone delicato, eventualmente con l'aiuto di dischetti di cotone o veline.
  • Come ingrediente per sapone fatto in casa, grazie al suo contenuto di acido laurico indurisce il sapone e conferisce maggiore schiumosità rispetto al sapone di puro olio di oliva
  • Come blando deodorante: l'acido laurico ha delle notevoli proprietà antibatteriche, il risultato non è garantito su tutti, ma c'è una buona parte delle persone che lo trova sufficientemente efficace, se addizionato con olio essenziale di tea tree all'1% l'effetto viene ulteriormente potenziato.
  • Nonostante sia usato e commercializzato anche come abbronzante, è bene ricordare che non rappresenta un prodotto in grado di proteggere dagli effetti negativi dell'esposizione solare, come tutti gli oli ha un fattore bassissimo di protezione (SPF<6), non sufficiente a proteggere la pelle durante l'esposizione al sole.

Storicamente veniva usato come protettivo, ma rappresentava un rimedio tradizionale usato da popolazioni già a basso rischio (fototipo medio-scuro), e prima dell'invenzione dei moderni cosmetici contenenti filtri solari testati e sicuri.