Le nostre parole: risorsa o limite?
A cura di Laura Sargiotto

Le parole che diciamo, così come quelle che pensiamo, possono essere una risorsa o un limite per la nostra realizzazione personale. Le parole non sono solo lettere messe in fila, ma diventano dei simboli capaci di evocare immagini, profumi, emozioni. Per ognuno di noi le parole stimolano ricordi diversi in base alle esperienze vissute.

Leggendo la parola “PESCA”, in base a quello che è il proprio bagaglio di vita, qualcuno penserà all’attività del pescare e questo pensiero scatenerà una reazione emotiva: positiva se le sue esperienze di pesca sono state di buona qualità, negativa se quell’attività rievoca ricordi spiacevoli.

La stessa parola però a qualcuno farà venire in mente il frutto. Anche in questo caso si attiveranno dei ricordi: il profumo, la soffice pelosità della buccia, la succosità, arrivando persino ad avere l’acquolina in bocca se si è amanti della pesca, o potrebbero insorgere emozioni negative nel caso ad esempio in cui una persona sia allergica alla pesca.

William Shakespeare in Romeo e Giulietta scrive: “…cosa c’è in un nome? Cio' che chiamiamo rosa tramite un qualsiasi altro nome avrebbe un profumo altrettanto dolce…”

È certamente vero, cambiando il nome non cambia la sostanza ma è proprio quel nome, quella parola che abbiamo imparato ad abbinare ad un oggetto, attività, qualità, che ci permette di attingere a dei ricordi anche solo leggendola o sentendola pronunciare.

Così come pesca, o rosa, risvegliano i nostri pensieri e le nostre emozioni quando le leggiamo o le diciamo, lo stesso succede quando le pensiamo e questo potere ce l’hanno tutte le parole.

Anche quelle parole che noi abbiniamo a qualità positive e lodevoli come: gentile, altruista, generoso, audace, coraggioso, sicuro di sé, così come quelle che richiamano le brutte qualità come: stupido, incapace, cattivo, scatenano in noi emozioni che ci portano a delle azioni che rispecchiano quelle parole. Ecco che chi fin da piccolo si è trovato con genitori amorevoli, che lo sostenevano usando con lui parole di incoraggiamento e sostegno, sarà un adulto con buone possibilità di riuscire a realizzare i propri progetti.

Al contrario colui che è cresciuto sentendosi sminuire e criticare continuamente, avrà più difficoltà ad emergere.

Questo perché?

Perché  il nostro subconscio registra quelle parole ed il significato che ad esse attribuiamo e ci porterà ad agire in modo conforme a quello che è convinto di essere: capace o incapace!

Ecco che le parole che diciamo agli altri, ma soprattutto quelle che usiamo con noi stessi, nel nostro dialogo interiore, assumono un ruolo importantissimo per la nostra realizzazione:

possono essere delle preziose risorse che ci sostengono e ci aiutano a raggiungere gli obiettivi, oppure trasformarsi in limiti invalicabili che ci impediscono di essere realizzati e felici.

È importante imparare a riconoscere le parole nemiche, cominciando a fare attenzione a che parole si usano: se si usano molto le negazioni occorre iniziare a cambiarle. Le parole compongono le frasi e queste a poco a poco diventano credenze che si installano nel subconscio.

Riconoscere e trasformare le credenze che ci sabotano è il modo più rapido per ottenere dei cambiamenti nella nostra vita:  per farlo ci viene in aiuto PSYCH-K®!

Attraverso i test muscolari e le posture di integrazione emisferica andrai ad agire direttamente a livello subconscio sulle credenze che ti stanno limitando.